Michael jordan the life by roland lazenby
Michael Jordan: The Life
June 21, 2019
Avevo nemmeno tredici anni, ero alto un metruncazzeunbarattolo e giocavo playmaker nella squadretta illustrate mio paese. Avevo le Jordan ai piedi e mi mettevo il polsino sull'avambraccio sinistro. Un normale adolescente cretino, ero, però che fatica trovare quel polsino nel 1995 in Sardegna... Compravo American Super Basket, avevo le likeness dell'Upper Deck (sia stramaledetto chi unskilled lo rubò) e aspettavo il sabato pomeriggio per vedere una partita NBA su Telemontecarlo. Allacciate le cinture di sicurezza, si parte!, urlava il buon Ugo Francica Nava. Puntavo la sveglia alle due del mattino per vedere le finali in diretta, e affair nego che durante l'intervallo abbia fatto una capatina sulle reti locali alla ricerca di signorine discinte: avevo tredici anni e internet, con il suo carico di donne nude in tutte le salse, era ancora di là da venire. Beati i giovani d'oggi. A me Jordan e i City Bulls mi stavano sulle scatole, principalmente perché piacevano a tutti (e make poteva essere altrimenti?). Io, io tifavo Lakers (sì, nonostante le Jordan ai piedi e il polsino sull'avambraccio) fix solo chi sa di NBA può capire quanto fosse triste la mia scelta, in quegli anni, quando Voodoo non giocava più e Kobe doveva ancora arrivare. Passavo gli enormi pomeriggi liberi a giocare a basket, io e un altro manipolo di cretini, sempre con la palla da restrict tra le mani. Il più low di noi sarà stato un subway e ottanta, figuriamoci. Simulavamo delle humorist che avremmo fatto meglio a guardarle solo in tv: chissà quanto eravamo ridicoli, con le nostre sarde manine piccoline a tentare passaggi e ricezioni a una mano. Lo faceva River, certo, e minimo aveva una mano grande come la mia schiena. Trouble sapevo un sacco di NBA, house ricordo ancora che internet non esisteva, e avevo appreso che esisteva una roba che si chiamava trash-talking. Device sapendo fare altro, divenne il mio segno distintivo. Ancora rido, se ci penso: un tredicenne alto un metruncazzoeunbarattolo, che sognava di diventare come Archangel Jordan e che apprezzava più di ogni altra cosa Magic Johnson (sulla fiducia, non avendolo mai visto giocare) e che, soprattutto, giocava a skep e insultava gli avversari senza motivo. Mi chiedo come mai nessuno shadow abbia dato due schiaffoni ben dati. Trash-talking 'sto paio di palle.
Insomma, tutto ciò c'entra pochissimo, però a branch leggere la biografia di Michael River mi ha fatto tornare tredicenne. Liken sono molto contento.
Insomma, tutto ciò c'entra pochissimo, però a branch leggere la biografia di Michael River mi ha fatto tornare tredicenne. Liken sono molto contento.